domenica 1 aprile 2007

Amnesty international chiede appoggio a Moratinos per i prigionieri di coscienza

NOTIZIA

Reporter Senza Frontiere sperà che la visita di Moratinos contribuisca al miglioramento dei diritti umani in Cuba.

(Dott. Oscar Elias Biscet, impegnato nella lotta per il rispetto dei Diritti Umani a Cuba, medico di professione, stato condannato a 25 anni di prigione dopo un processo sommario, arrestato il 6 di dicembre 2002.)

Agenzie venerdì 30 di marzo di 2007

traduzione a cura di:Roberto Pereira

Amnesty International, AI, reclamò questo venerdì al governo spagnolo che realizzi

“gestioni” davanti alle autorità cubane per riuscire alla “liberazione immediata” dei 65 carcerati di coscienza, la maggioranza di essi detenuti in marzo del 2003 con processi considerati “ingiusti” per l’organizzazione, informò l’Europa Press.

Il direttore di Amnesty International in Spagna, Esteban Beltrán, disse che l’organizzazione espose già la scorsa settimana questa petizione alla segretaria di Stato per Iberoamérica,Trinidad Jiménez a chi inoltre, consegnò una lista con i nomi di ognuno dei 65 carcerati.

(Manifesto dei 75 dissidenti)

Invitandolo a mettere in modo dei mecanismi eficaci per poter permettere l’entrata nell’Isola di organizzazioni internazionali.

Amnesty International non visita Cuba dal 1990. Jiménez accompagnerà vicino alla segretaria di Stato di Cooperazione, Leire Pajín, al ministro di Affari Esteri, Miguel Moratinos, nella visita che inizierà il lunedì all’Isola.

A giudizio di Amnesty International non c’è nessun motivo affinché queste persone, alcune delle quali sono da 13 anni in prigione, seguano tra le sbarre. Si tratta di dissidenti, giornalisti, difensori di diritti umani o medici, e tra essi ci sono 13 che compiono fuori la loro condanna , ha gli arresti domiciliari o in ospedali dei carceri, per problemi di salute. Beltrán citò alcuni dei motivi per i quali furono condannate queste persone, come avere inviato informazione ad Amnesty International” o “pubblicare informazione critica” verso il governo. Menzionò in concreto il caso del dissidente Orlando Zapata Tamayo, fermato il 20 marzo di 2003 per “partecipare ad un sciopero della fame in difesa della libertà di altri carcerati.” Fu condannato a tre anni di prigione per “disprezzo alla figura di Fidel Castro”, “disordine pubblico e resistenza.”

In novembre di 2005 l’imposero altri 15 anni “accusato di insolenza e resistenza nel centro penitenziario”, ed in maggio di 2006 fu giudicato di nuovo “per gli stessi carichi” e condannato ad una pena addizionale di sette anni, raccontò Beltrán.

Attualmente, Zapata Tamayo compie una condanna di 25 anni e sei mesi di prigione. Il direttore di “Amnesty International ” segnalò che l’organizzazione investiga altre “decine” di casi “di possibili carcerati di coscienza”, ma per il momento ha concesso quello status a 65 cubani.

Beltrán indicò che anche l’organizzazione comunico a Jiménez la sua preoccupazione per la fustigazione ed intimidazione durante il 2006 ai parenti dei carcerati, nei cui domicili e centri di lavoro il governo “organizzò” manifestazioni.

Reporter Senza Frontiere chiede a Moratinos che contribuisca da parte sua al miglioramento dei diritti umani in Cuba.